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Sul finire del Settecento, lo scollamento tra governanti e governati emerso in tutta Europa con la Rivoluzione francese apparve come il segno della crisi dell'assolutismo di antico regime. Roma è in proposito un osservatorio privilegiato: la complessità del conflitto tra i "due corpi" del papa mise in luce i contrasti di un'identità (di cittadini, di credenti) fattasi incerta. Il libro segue le fasi di un dibattito importante perchè introdusse linguaggi politici e pratiche sociali di radicale novità. Nel quadro di un potere pontificio che preferiva dare di sè un'immagine paternalista e conciliante più che repressiva e autoritaria, vengono analizzate la nascita e l'affermazione del movimento rivoluzionario.